Lettera aperta alla Flc-Cgil
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Lettera aperta alla Flc-Cgil
Care/i compagne/i, lunedi verrà mandata la seguente nota come lettera aperta alla Flc nazionale. Può essere sottoscritta e rispedita da chiunque la condivide.
Vi abbraccio
Giacomo Russo-Palermo
Il diktat di Marchionne senza troppi giri di parole punta a cancellare il contratto come tutela collettiva su tutto il territorio nazionale.
E’ inaccettabile il ricatto che il gruppo fiat fa alle lavoratrici e ai lavoratori sul piano occupazionale chiedendo loro di rinunciare a diritti costituzionali, come il diritto allo sciopero, e alle libertà sindacali!
I contenuti dell’intesa tra Marchionne e i sindacati firmatari degli accordi-ricatto di Pomigliano e Mirafiori, ricordano Mussolini e sindacati fascisti quando firmavano nel 1925 la cancellazione delle “commissioni interne” per sostituirli con fiduciari del regime!
L’approvazione della legge Gelmini e il diktat di Marchionne cancellano nei fatti: il diritto allo studio, il diritto al lavoro, il diritto allo sciopero, il diritto alla rappresentanza sindacale e quindi rappresentano un attacco senza precedenti alla democrazia di questo Paese.
Riteniamo che sia necessario consolidare un fronte di lotta comune per difendersi dagli attacchi vergognosi di chi vorrebbe continuare a far pagare la crisi ai lavoratori e agli studenti.
Lo sciopero della Fiom si configura dunque come un momento di lotta che non riguarda più soltanto gli operai metalmeccanici, ma rappresenta una data imprescindibile anche per tutte le vertenze aperte nei settori della scuola, dell’università e della ricerca.
La battaglia della Fiom è la battaglia della Flc-Cgil: un paese che non investe in ricerca e formazione è un paese in cui il costo competitività viene scaricato esclusivamente sulla compressione dei salari e dei diritti dei lavoratori, il tentativo di cancellare le rappresentanze sindacali nelle fabbriche è lo stesso di chi non vuole il rinnovo delle RSU nel pubblico impiego, il fronte di opposizione sociale che in questi mesi si è raccolto intorno alla Fiom è lo stesso che si è battuto insieme alla Flc-Cgil per la difesa dell’istruzione pubblica.
Quindi chiediamo alla Flc-Cgil di schierarsi senza se e senza ma con la Fiom e di sollecitare la Cgil l’indizione di uno sciopero generale di tutta la confederazione per dire no a Marchionne, per continuare a dire no alla riforma Gelmini e per chiedere strumenti di democrazia che ci sono in tutta l'Europa e che rendono i lavoratori meno ricattabili come “il reddito minimo garantito”.
Vi abbraccio
Giacomo Russo-Palermo
Il diktat di Marchionne senza troppi giri di parole punta a cancellare il contratto come tutela collettiva su tutto il territorio nazionale.
E’ inaccettabile il ricatto che il gruppo fiat fa alle lavoratrici e ai lavoratori sul piano occupazionale chiedendo loro di rinunciare a diritti costituzionali, come il diritto allo sciopero, e alle libertà sindacali!
I contenuti dell’intesa tra Marchionne e i sindacati firmatari degli accordi-ricatto di Pomigliano e Mirafiori, ricordano Mussolini e sindacati fascisti quando firmavano nel 1925 la cancellazione delle “commissioni interne” per sostituirli con fiduciari del regime!
L’approvazione della legge Gelmini e il diktat di Marchionne cancellano nei fatti: il diritto allo studio, il diritto al lavoro, il diritto allo sciopero, il diritto alla rappresentanza sindacale e quindi rappresentano un attacco senza precedenti alla democrazia di questo Paese.
Riteniamo che sia necessario consolidare un fronte di lotta comune per difendersi dagli attacchi vergognosi di chi vorrebbe continuare a far pagare la crisi ai lavoratori e agli studenti.
Lo sciopero della Fiom si configura dunque come un momento di lotta che non riguarda più soltanto gli operai metalmeccanici, ma rappresenta una data imprescindibile anche per tutte le vertenze aperte nei settori della scuola, dell’università e della ricerca.
La battaglia della Fiom è la battaglia della Flc-Cgil: un paese che non investe in ricerca e formazione è un paese in cui il costo competitività viene scaricato esclusivamente sulla compressione dei salari e dei diritti dei lavoratori, il tentativo di cancellare le rappresentanze sindacali nelle fabbriche è lo stesso di chi non vuole il rinnovo delle RSU nel pubblico impiego, il fronte di opposizione sociale che in questi mesi si è raccolto intorno alla Fiom è lo stesso che si è battuto insieme alla Flc-Cgil per la difesa dell’istruzione pubblica.
Quindi chiediamo alla Flc-Cgil di schierarsi senza se e senza ma con la Fiom e di sollecitare la Cgil l’indizione di uno sciopero generale di tutta la confederazione per dire no a Marchionne, per continuare a dire no alla riforma Gelmini e per chiedere strumenti di democrazia che ci sono in tutta l'Europa e che rendono i lavoratori meno ricattabili come “il reddito minimo garantito”.
Giacomo- Messaggi : 2
Data d'iscrizione : 31.10.10
Re: Lettera aperta alla Flc-Cgil
perchè non crei la PETIZIONE!
E dopo CHI la condivide la sottoscriverà..................
E dopo CHI la condivide la sottoscriverà..................
maria pia labita- Messaggi : 163
Data d'iscrizione : 14.07.10
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