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I precari della scuola a sostegno della manifestazione della Fiom del 27 gennaio: “i diritti dei lavoratori delle fabbriche e delle scuole sono quotidianamente calpestati”

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Messaggio Da eddie Mer Gen 26, 2011 5:10 pm

Comunicato stampa

Gli accordi separati di Mirafiori e di Pomigliano sono solo l'esempio più alto di come i ceti privilegiati del nostro paese stiano approfittano della crisi economica per instaurare, nei luoghi di lavoro, una dura disciplina che calpesta i diritti e le libertà dei lavoratori e li sottopone a uno sfruttamento sempre più intenso.
Viene meno ogni dignità lavorativa attraverso innocui meccanismi che sommati fra loro minano dalle fondamenta i principi su cui si regge il mondo del lavoro, come l’aumenta dell’orario di lavoro, la lesione del diritto di dissenso e sciopero ed è ridotta la retribuzione a chi si ammala. Ma quel che è peggio è che viene impedito ai lavoratori di scegliere i propri rappresentanti sindacali dato che gli unici sindacati ammessi alle trattative sono quelli che hanno firmato l'accordo.
Si tratta di problemi molto seri che mettono in pericolo il contratto collettivo nazionale, lo statuto dei lavoratori e si stravolgono le più semplici regole di rappresentanza sindacale. Problemi che noi lavoratori della scuola sentiamo come nostri perché educatori, fra gli altri, di legalità, di rispetto per la dignità e i diritti umani di tutte le persone e di giustizia sociale ed economica per tutti. Ma, soprattutto, si tratta di problemi che in parte conosciamo perché li abbiamo provati sulla nostra pelle prima di tutti gli altri lavoratori, a partire dalla possibilità di dissentire, al diritto di una reale rappresentanza e contrattazione sindacale. Ci è infatti tuttora impedito di votare per il rinnovo delle RSU e il salario accessorio non sarà più materia di contrattazione sindacale ma sarà disciplinato per legge. Un vero e proprio furto se si considera che solo al 25% dei lavoratori spetterà il massimo della produttività a discapito di tutti gli altri ed a prescindere dal fatto che possano comunque effettivamente meritarselo, mentre oggi ne beneficia circa l'80%! Ma non basta. E' stata introdotta una vergognosa e squallida trattenuta sulla malattia, sono stati bloccati per un triennio sia il rinnovo del contratto e sia gli scatti di anzianità, sono stati ridotti i distacchi sindacali e, infine, sono state inasprite le sanzioni disciplinari. Le scuole, così come le fabbriche, stanno diventando luoghi dove i diritti dei lavoratori sono quotidianamente calpestati. Noi lavoratori precari della scuola, sfruttati da uno Stato che si rifiuta per legge di riconoscerci lo stato giuridico che ci spetta, anche dopo venti anni di onorato servizio, rifiutiamo con sdegno i nuovi modelli contrattuali di Pomigliano e Mirafiori, poiché mirano soltanto a umiliare la dignità dei lavoratori e a sottometterli a logiche di opportunismo tipiche del mondo padronale.
Per questo motivo il 27 gennaio saremo a Bologna e manifesteremo assieme alla Fiom, agli studenti e a tutto il mondo civile per gridare il nostro No alla logica del ricatto, del disprezzo della dignità umana e dello scempio dei diritti dei lavoratori nelle scuole e nelle fabbriche. Siamo infatti consapevoli che, come affermò Giuseppe di Vittorio nel lontano 1952, “tutta l’esperienza storica, non soltanto nostra, dimostra che la democrazia, se c’è nella fabbrica, c’è anche nel Paese, e se la democrazia è uccisa nella fabbrica, essa non può sopravvivere nel Paese”.
Ed è proprio questa consapevolezza che ci spinge a difenderla come il bene più prezioso e a sollecitare la segreteria nazionale Flc a sostenere la richiesta della Fiom di uno sciopero generale presso la segreteria confederale Cgil.

Il Coordinamento Precari Flc Cgil Emilia Romagna


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