Ragazzi senza prof ma si spende per la Mininaja
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Ragazzi senza prof ma si spende per la Mininaja
Ragazzi senza prof ma si spende per la Mininaja
di Francesca Puglisi
Mentre chi è di ruolo va in vacanza, spesso il precario della scuola
(117.265 docenti e 69.320 ATA) da luglio a settembre se vuole mangiare,
pagare l’affitto e altre amenità del genere, deve trovarsi un lavoro
stagionale. Perché ogni anno viene licenziato dallo Stato a Giugno e
riassunto a Settembre. Oggi con i tagli di Gelmini sono migliaia i
precari che, licenziati a Giugno, non ritroveranno il proprio posto di
lavoro a settembre, semplicemente perché quel posto in organico è stato
cancellato. Questo, non in nome di una riforma che dà qualità alla
scuola pubblica, ma semplicemente per fare cassa sottraendo futuro
all’Italia intera. E mentre si taglia il personale scolastico e si
realizza il più grande licenziamento di massa che abbia mai vissuto il
nostro Paese, 132.000 posti in tre anni, il Governo aumenta la spesa
corrente Statale per consulenze, acquista cacciabombardieri, alleva
nuovi balilla con la mininaja, butta al macero tonnellate di
inutilizzati vaccini influenzali che ha ingrassato qualche
multinazionale del farmaco. Non c’è qualità nella scuola, senza
continuità didattica. Perché la relazione educativa, per essere tale, ha
bisogno di tempo, di fidarsi e di affidarsi. Se il trend di tagli e
manovre contro la scuola proseguirà, ci vorranno almeno 20 anni per
svuotare le graduatorie dei 247 mila docenti precari, e a quel punto le
liste si esauriranno senz'altro, ma per consunzione degli insegnanti.
L’immissione in ruolo in tempi brevi del personale precario e lo
svuotamento delle Graduatorie ad Esaurimento è possibile solo attraverso
la stabilizzazione dei 150.000 docenti precari e dei 30.000 ATA,
prevista dall'ultima finanziaria del Governo Prodi, insieme al ritiro
dei tagli previsti dalla Legge 133/2008 e successivi provvedimenti. Non
per usare la scuola come ammortizzatore sociale, ma per garantire a
tutti un posto nella scuola dell’infanzia, le compresenze nella
primaria, aule vivibili e non stalle con ragazzi pigiati in barba alle
norme di sicurezza, per avere gli insegnanti di sostegno necessari a
garantire a tutti il diritto al successo scolastico. Eppure i posti
vacanti nella scuola pubblica ci sono e non pochi. Ma non saranno
autorizzati. Per il prossimo anno risultano vacanti oltre 30.000 posti
docente (di cui 11.000 per il sostegno) ai quali si aggiungono i 10.000
utilizzati per il personale di ruolo soprannumerario. A questi si
aggiungono i quasi 100.000 posti disponibili solo per le supplenze, in
organico di fatto. I posti vacanti del personale ATA, circa 50.000, sono
il 25% dell'intero organico. Ma il Governo Pdl-Lega ha preso tutt'altra
strada e 250mila uomini e donne vengono considerati cittadini di serie
B. La battaglia del Pd proseguirà tutta l’estate, nelle istituzioni,
nelle feste democratiche e nelle spiagge e dal 7 al 14 settembre si
concentrerà a Bologna con una settimana di incontri e manifestazioni
nella Prima Festa Nazionale della Scuola. Perché crediamo nella scuola
pubblica.
03 agosto 2010
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di Francesca Puglisi
Mentre chi è di ruolo va in vacanza, spesso il precario della scuola
(117.265 docenti e 69.320 ATA) da luglio a settembre se vuole mangiare,
pagare l’affitto e altre amenità del genere, deve trovarsi un lavoro
stagionale. Perché ogni anno viene licenziato dallo Stato a Giugno e
riassunto a Settembre. Oggi con i tagli di Gelmini sono migliaia i
precari che, licenziati a Giugno, non ritroveranno il proprio posto di
lavoro a settembre, semplicemente perché quel posto in organico è stato
cancellato. Questo, non in nome di una riforma che dà qualità alla
scuola pubblica, ma semplicemente per fare cassa sottraendo futuro
all’Italia intera. E mentre si taglia il personale scolastico e si
realizza il più grande licenziamento di massa che abbia mai vissuto il
nostro Paese, 132.000 posti in tre anni, il Governo aumenta la spesa
corrente Statale per consulenze, acquista cacciabombardieri, alleva
nuovi balilla con la mininaja, butta al macero tonnellate di
inutilizzati vaccini influenzali che ha ingrassato qualche
multinazionale del farmaco. Non c’è qualità nella scuola, senza
continuità didattica. Perché la relazione educativa, per essere tale, ha
bisogno di tempo, di fidarsi e di affidarsi. Se il trend di tagli e
manovre contro la scuola proseguirà, ci vorranno almeno 20 anni per
svuotare le graduatorie dei 247 mila docenti precari, e a quel punto le
liste si esauriranno senz'altro, ma per consunzione degli insegnanti.
L’immissione in ruolo in tempi brevi del personale precario e lo
svuotamento delle Graduatorie ad Esaurimento è possibile solo attraverso
la stabilizzazione dei 150.000 docenti precari e dei 30.000 ATA,
prevista dall'ultima finanziaria del Governo Prodi, insieme al ritiro
dei tagli previsti dalla Legge 133/2008 e successivi provvedimenti. Non
per usare la scuola come ammortizzatore sociale, ma per garantire a
tutti un posto nella scuola dell’infanzia, le compresenze nella
primaria, aule vivibili e non stalle con ragazzi pigiati in barba alle
norme di sicurezza, per avere gli insegnanti di sostegno necessari a
garantire a tutti il diritto al successo scolastico. Eppure i posti
vacanti nella scuola pubblica ci sono e non pochi. Ma non saranno
autorizzati. Per il prossimo anno risultano vacanti oltre 30.000 posti
docente (di cui 11.000 per il sostegno) ai quali si aggiungono i 10.000
utilizzati per il personale di ruolo soprannumerario. A questi si
aggiungono i quasi 100.000 posti disponibili solo per le supplenze, in
organico di fatto. I posti vacanti del personale ATA, circa 50.000, sono
il 25% dell'intero organico. Ma il Governo Pdl-Lega ha preso tutt'altra
strada e 250mila uomini e donne vengono considerati cittadini di serie
B. La battaglia del Pd proseguirà tutta l’estate, nelle istituzioni,
nelle feste democratiche e nelle spiagge e dal 7 al 14 settembre si
concentrerà a Bologna con una settimana di incontri e manifestazioni
nella Prima Festa Nazionale della Scuola. Perché crediamo nella scuola
pubblica.
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gialov- Località : Taranto
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