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Il precariato nella conoscenza

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Messaggio Da gialov Mar Ago 24, 2010 10:44 am

Il precariato nella conoscenza
23-08-2010 | Sindacato FLC

Il Segretario generale della FLC CGIL è recentemente intervenuto sul tema del precariato nei settori pubblici e privati della conoscenza. L'occasione è stata la pubblicazione di un editoriale sul Giornale della effelleci, un numero monografico ricco di articoli sul precariato nei nostri settori. Vai all'articolo.

Copie del giornale vengono distribuite in occasione delle convocazioni per le nomine per il prossimo anno scolastico, insieme a due manualetti con le "istruzioni per l'uso" sia per i neo assunti che per i supplenti a tempo determinato. La FLC CGIL, infatti, è impegnata in questi giorni a presidiare le sedi dove si svolgono le operazioni di nomina per garantire il rispetto delle regole, l'uniformità delle procedure ed uguali diritti per tutti.

Un'anticipazione di quanto avverrà nel mese di settembre, che inizierà all'insegna della mobilitazione nei settori della conoscenza, e che vedrà la FLC CGIL in prima linea, in particolare sul tema del precariato.

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Il precariato nella conoscenza
di Domenico Pantaleo, Segretario generale FLC CGIL

Mai prima d'ora una crisi aveva colpito così tanto i giovani. È un dato di fatto. La disoccupazione giovanile in Europa è arrivata al 20% determinata dal mancato rinnovo dei contratti temporanei e dalle assunzioni a tempo indeterminato praticamente bloccate. I dati Istat per l'Italia confermano questo trend: disoccupazione all'8,7%, dato che si conferma tale per il terzo mese consecutivo, mentre continuano a crescere i giovani senza lavoro: sono il 29,2%. All'interno di questi dati emerge l'aumento delle donne senza occupazione: il 10,1%.
Le politiche del Governo

Questi dati drammatici sono amplificati nei settori pubblici e privati della conoscenza. Ma nei nostri settori più che alla crisi economica la crescente precarizzazione e disoccupazione è determinata soprattutto dalle politiche del Governo. Infatti, dalla legge 133/2008 in poi fino alla manovra economica approvata dal Parlamento nel mese di luglio, abbiamo assistito a una continua riduzione di risorse che hanno determinato e determineranno l'espulsione di decine di migliaia di lavoratori e lavoratrici precarie.

Questa situazione toccherà una punta massima nei mesi autunnali, quando ai precari della scuola colpiti per il secondo anno consecutivo dai tagli agli organici si aggiungeranno i tanti precari dell'università espulsi a causa della riduzione del 50% delle risorse determinata dalla manovra 2010 e per i quali il disegno di legge Gelmini, con il superamento della figura del ricercatore a tempo indeterminato, sancisce la precarizzazione strutturale di una figura determinante nelle università italiane. Inoltre, sugli altri comparti assistiamo alla morte lenta della ricerca pubblica, dove si chiudono enti importanti e si riducono le risorse facendo pagare ancora una volta ai più deboli, i precari, il conto.

Poi ci sono i settori privati della conoscenza ove, in deroga; aumenta nella scuola non statale, dove, accanto allo sfruttamento determinato da datori di lavoro senza scrupoli, non esiste alcun ombrello per far fronte alla crisi.

Nei comparti della conoscenza la piaga della precarietà si configura quindi come un fenomeno strutturale dove il lavoro cognitivo si trasforma in manovalanza intellettuale a basso costo.

Noi vogliamo rompere questa catena di sfruttamento utilizzando tutti gli strumenti possibili. Abbiamo la consapevolezza che incontreremo tantissime difficoltà, ma sappiamo che questo deve essere un impegno prioritario per il sindacato.
Il Coordinamento Nazionale dei Precari

Per queste ragioni la FLC CGIL ha messo al centro della propria agenda la qualità e la stabilità del lavoro quale riferimento fondamentale per governare le trasformazioni dei nostri comparti, dando così un'anima alle nostre impostazioni rivendicative. Per queste ragioni si è deciso di offrire una casa stabile nella FLC alle diverse anime del precariato, costituendo nel mese di luglio il Coordinamento Nazionale Precari. Per queste ragioni si è definita una fitta agenda di iniziative e mobilitazioni, che partite già nei mesi estivi si intensificheranno da settembre in poi.

Oltre a ciò vogliamo rispondere anche sul versante della proposta. Realizzare quindi un nuovo patto generazionale che stabilisca una forte interdipendenza tra il reddito di cittadinanza con misure di sostegno nei periodi di non lavoro e di ricerca del lavoro, che sostenga il diritto allo studio, che crei un sistema innovativo di protezioni sociali e contenuti del lavoro fatti di stabilità, di condizioni salariali accettabili, di autonomia e di libertà. Intendiamo infine rispondere all'esigenza non più rinviabile di garantire pensioni dignitose ai precari.

Per fare tutto questo la FLC CGIL ha ancora bisogno del forte contributo di idee, di passione e di volontà che i lavoratori precari e le lavoratrici precarie hanno dimostrato nei mesi scorsi. Crediamo che questo contributo non mancherà nei prossimi mesi a venire.
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